
riporto un trafiletto dell'articolo sulla Veloster uscito sull'ultimo numero di Autotecnica
Dunque in campo strutturale la compatta Hyundai è un prodotto di ottimo livello, per cui il prezzo elevato potrebbe anche essere giustificato. Discorso un po' diverso però vale per il resto della telaistica, dove regna la semplicità e l'economia, a volte anche a scapito delle prestazioni. In tema di sospensioni,
ad esempio, troviamo all'avantreno un semplice MacPherson, con braccetti a guscio stampato in acciaio, ed al retrotreno un economico ponte torcente con traversa a sezione aperta, il tutto copia-incollato dalla berlina Elantra, sulla quale evidentemente - pur essendo questa una berlina media rivale di Focus
e Golf - la dinamica di guida non costituiva uno dei punti nevralgici del progetto.
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Questo, insieme ad una taratura di molle ed ammortizzatori specifica e più rigida ed al passo accorciato, dona alla Veloster un comportamento effettivamente ben più reattivo e dinamico rispetto alla berlina d'origine, ma non bisogna farsi troppe aspettative: si tratta infatti di modifiche di “taratura” più che di veri miglioramenti, e complessivamente la realizzazione del comparto sospensivo resta piuttosto economica, allineata alla media del segmento B (le varie MiTo e DS3 che citavamo poc'anzi) e ben lontana dalle compatte sportive di segmento C. Una Scirocco, per intenderci, in questo campo è molto più curata, ed alla guida ciò risulta evidente. Lo stesso discorso vale anche per altri comparti: lo sterzo a servoassistenza elettrica con attuatore calettato sul piantone, ad esempio, ha il pregio del basso costo e del ridotto consumo energetico, ma “filtrando” le informazioni provenienti dalla cremagliera riduce anche sensibilmente il feeling di guida.
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Tirando le somme, dunque, la Veloster possiede dimensioni ed abitabilità da segmento C con una massa da segmento B, e questo va molto bene, ma anche con sospensioni, sterzo e gommatura da segmento B, e questo va meno bene quando ci sono da sborsare 24.000€.
SU STRADA
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Infine parliamo un po' del telaio e della dinamica di guida, chiarendo una volta per tutte come la Veloster sia più vicina al segmento B che non al C. Il comportamento infatti si rivela piuttosto grezzo ed elementare: i livelli di aderenza sono ben lontani da quelli delle “C” sportiveggianti quali sono Scirocco e Giulietta, ad esempio, e l'avantreno in particolare è poco incisivo ed a volte fatica a “scaricare” in uscita di curva, manifestando pattinamenti della ruota interna inaspettati. Ciò soprattutto considerando che, come ormai si sarà capito, non è che il 1.6 GDI trabocchi di coppia, anzi. A salvare in parte la situazione troviamo un retrotreno che, grazie allo specifico irrigidimento operato dagli ingegneri di Hyundai USA (per questo mercato, infatti, la Veloster è originariamente stata sviluppata), si rivela gradevolmente sveglio e reattivo al comando dell'acceleratore, consentendo di innescare il sovrasterzo già alle basse e medie velocità
Diciamo che vale i soldi che costa.. sicuramente non è una sportiva..
Potrebbe essere interessante nella versione da 200cv (io avevo provato a Monza la 140cv, un po' spompa).. però a questo punto se il telaio è quello che è, forse è meglio non farci neanche il pensierino..
Però queste cosucce le altre riviste non le dicono

http://autotecnica.org/video-2/