Dopo 16 anni di vita, sole, pioggia, lavaggi ed intemperie varie, la capote della mia Cabrio ha iniziato a dare segni di vecchiaia, imbarcando terribilmente acqua andando così a bagnare maledettamente il cielo interno. Ad ogni acquazzone violento mi ritrovavo a dovere convivere con una vasca da bagno su ruote. Inaccettabile.
Dopo avere provato alcuni spray, dopo avere cercato una tela esterna nuova a prezzo ragionevole, prima di provvedere alla costosa sostituzione (che non escludo, ma avendone già cambiate un paio non saprei quando e come trovare il tempo per farlo), ho deciso di provare a “salvarla” con un sistema che pare essere abbastanza noto e diffuso in contesto nautico ed in ambito camping. Ho scoperto che le vele delle imbarcazioni e le tende da campeggio vengono manutenzionate periodicamente con prodotti specifici di impermeabilizzazione ed ho anche scoperto che tantissimi amici possessori di Cabrio in Nord Europa praticano questa applicazione sulle capote delle loro vetture.
Il ciclo che ho individuato si chiama Fabsil, comprende un pulitore specifico, un sigillante per cuciture ed il prodotto impregnante.
Ecco il kit completo, acquistato online ed atteso per diverse settimane:
Innanzitutto occorre mascherare l’auto. Io qui ho utilizzato il telo che adoperiamo per mascherare in carrozzeria:
Lo step successivo prevede una accurata pulizia con una spazzola medio morbida ed il prodotto specifico:
Bisogna spazzolare con molta cura, questa operazione permette di rimuovere la sporcizia ma anche la parte più esterna e deteriorata del tessuto, che conferisce un aspetto “spento e vetusto” alla capote.
È molto importante poi curare la fessura dei bordi grondaia, perché col tempo accumulano sporcizia ed amenità di ogni genere, che con i normali lavaggi non è possibile rimuovere:
Dopo aver spazzolato a fondo occorre passare un panno in microfibra ed aiutare un po’ l’ asciugatura della superficie, per passare allo step successivo:
Quando la capote sarà perfettamente asciutta, bisogna procedere all’applicazione del sigillante per le cuciture. Si presenta in tubetto:
Va applicato su tutte le cuciture, spalmandolo come una pomata. Non so fino a che punto fosse necessario, ma viene consigliato. Inizialmente aveva l’aspetto del silicone per edilizia, brutto a vedersi, poi però massaggiandolo, proprio come una pomata, è andato in profondità e l’effetto “oddio cosa cavolo sto facendo” è svanito, forse anche a suon di imprecazioni

Ed arriviamo all’applicazione del prodotto impermeabilizzante:
Si chiama Fabsil Universal Protector UV. Esiste anche la versione “GOLD” ma le recensioni degli amici dei club nordeuropei dicono che il GOLD non ha funzione protettiva ai raggi UV, Costa di più e pare essere meno efficace. Quindi mi sono indirizzato su questo anche consigliato da loro.
Va versato in un recipiente usa e getta, io ho usato un liner per aerografo, spennellato abbondante sulla capote e sfregato via via con un panno in microfibra per rimuovere le eccedenze:
Devo dire che alla prima applicazione, il tessuto se lo “beveva” rapidamente, come fosse un infisso in legno a cui viene dato l’impregnante dopo molto tempo. Comunque l’applicazione è molto semplice ed è bene farla a “quadranti” ossia da arco ad arco, di metà in metà, fino a passare tutto il tetto.
Dopo una buona oretta, sono passato con la seconda applicazione ed ho notato sin da subito che il prodotto veniva assorbito con molta meno rapidità.
Dopo circa mezz’ora ho rimosso i “tendaggi” ed ecco il risultato finale:
Ora rimarrà da provarla, il prodotto deve riposare un po’ di ore prima di essere bagnato. L’aspetto della tela mi sembra molto ringiovanito, al tatto è più gradevole. Non voglio dire che sembra nuova ma non ci siamo lontanissimi.
Ci tengo a sottolineare che questi prodotti sono a base siliconica, quindi ho fatto il lavoro a casa e non in carrozzeria, perché la contaminazione da siliconi è un problema difficile da risolvere; basta poco perché vadano a contaminare le apparecchiature di ventilazione aria della verniciatura creando un danno enorme (i cosiddetti occhi di pernice) sulle verniciature. Perciò mi sono mantenuto a distanza di sicurezza dall’officina (48 km).
Qualora decideste di fare questo trattamento, ricordatevi di avvisare l’eventuale carrozziere che dovesse intervenire sulla vostra auto per un ripristino che comporti verniciatura, perché dovrà prendere cautele particolari per evitare problemi sia sulla vostra macchina che su tutte quelle che dovranno verniciare nelle settimane successive.
Ora vedremo se questo esperimento, già fatto da tantissimi altri possessori di Cabrio, sarà risolutivo, almeno per qualche tempo (si parla di 18/24 mesi).
Per come risulta l’impatto visivo mi sento di consigliarlo a tutti, su qualsiasi Cabrio di qualsiasi epoca.
Stai tuned!