
Negli ultimi tempi mi e' capitato di fare dei parallelismi tra Saab e Palm.
La storia di Saab la conoscete tutti e ritengo anche che sappiate che cosa penso (e cosa sento).
Sento lo stesso “affetto” anche per Palm, con l'unica differenza con Saab (ad oggi) e' che la storia di Palm e' finita.
La Palm fu fondata nel 1992 e “invento'” il mercato dei PDA (Personal Digital Assistant), inventando il sistema di riconoscimento dell'Apple Newton per poi cambiarlo ed applicarlo sui propri prodotti che ebbero tale successo da sbaragliare lo stesso Newton, la Psion, la Microsoft, e da consentirle di dominare il mercato. Negli anni successivi, una serie di “mosse” sbagliate, il lento recupero dei concorrenti ed il cambio del mercato con l'arrivo degli smartphone l'avevano ridotta ad un ruolo marginale.
Solo chi ha usato un Palm, puo' capire di che tipo di semplicita' e immediatezza di utilizzo (ergonomia) si parla. Immaginate di usare la rubrica, l'agenda, leggere documenti, fogli di calcolo, pdf, foto, musica, filmati, collegarsi via bluetooth o wireless... si', tutto quello che fa uno smartphone (senza telefono pero') con la facilita' d'uso dei vecchi Nokia.
In piu' rispetto agli smartphone, i Palm avevano la capacita' nativa di sincronizzare tutti i contenuti del Palm sul PC in modo altrettanto semplice (UN tasto da premere UNA volta) e AFFIDABILE.
Dietro a tutto questo, scelte tecniche raffinate che permettevano di usare un processore da “solo” 300Mhz (sul Palm TX) che chiedeva estremamente poco alla batteria che finiva per durare una settimana...
...e all'uscita degli ultimi prodotti di Palm (ormai al lumicino), gli smartphones “Pre” con quello che e' stato valutato come il migliore sistema operativo per smartphones, WebOs, ecco una delle “mosse” piu' sbagliate di Palm, l'abbandono della funzionalita' (e della clientela) storica del sync locale a favore della soluzione di avanguardia del sync con Google. Notare bene, non un affiancamento del nuovo al vecchio, ma semplicemente un taglio col passato. Addirittura a livello di sistema operativo, il “passato”, diventa impossibile da implementare, come se Microsoft ostacolasse chi vuol far girare un programma DOS su Windows 7...
Con le vendite sotto le aspettative e in condizioni finanziarie disastrose , pochi mesi fa, arriva HP, compra Palm, cancella il marchio “Palm” e solo pochi giorni fa dichiara che non produrra' piu' i Pre ma si “concentrera'” sul WebOs... fine di Palm.
Fin qui la storia di Palm, vi chiederete qual'e' il parallelismo che vedo tra Palm e Saab?
Ambedue non vendono abbastanza. Ambedue hanno avuto nella loro storia prodotti innovativi e con una qualita' intrinseca, frutto di ricerca e sviluppo al fine di REALIZZARE QUALCOSA CHE SERVE, Sia essa la sicurezza su strada o l'estrema funzionalita' di utilizzo di una agenda.
Questo, e' quello che cerco quando compro qualcosa... io.
Mi informo, studio, valuto, se posso spendo anche … e poi godo di quello che ho, sfruttando il sapere che altri hanno riversato in quell'oggetto per risolvere problemi.
Se fosse sempre cosi', i prodotti “migliori” sarebbero anche quelli che hanno maggior successo.
Ma non e' sempre cosi, il mercato spesso promuove prodotti che non mi soddisfano.
Perche?
Perche' iPhone si permette di andare sul mercato con un enorme difetto all'antenna?
Perche' esistono trasmissioni televisive, autovetture, telefoni e quant'altro, che risultano “vincenti” sui rispettivi mercati, pur essendo intrinsecamente scadenti?
Perche' questo e' quello che la gente vuole.
Ma se la gente vuole cio' che vede pubblicizzato e la pubblicita' la paga chi produce l'oggetto, si crea un circolo vizioso in cui l'azienda toglie risorse alla realizzazione dell'oggetto per destinarle alla pubblicita' e spesso cio' decreta il successo del prodotto scadente ma piu' pubblicizzato a spese di un prodotto migliore ma meno conosciuto.
Direte: “Hai scoperto l'acqua calda!”
Mah, sara' il raffreddore...

Ma come se ne esce? Secondo me tramite la cultura. Mi spiego:
Sarebbe auspicabile che il sistema scolastico di un paese che si definisce “civile” desse, a livello di scuola dell'obbligo, gli strumenti critici per sfrondare e scegliere tra l'enorme quantita' di informazione che oggi ci viene “rovesciata” addosso, formando le persone a non accontentarsi di informazioni “superficiali” ma a cercare l'approfondimento, che potrebbe rendere ogni scelta (anche d'acquisto), piu' consapevole, e a livello piu' generale contribuire a migliorare la qualita' dei prodotti.
Con tutto il rispetto per chi ha fatto Ragioneria (ognuno e' un caso a se), mi e' venuto a mente un aneddoto sintomatico di quello che volevo dire.
Mi e' venuto a mente un mio compagno del liceo scientifico, oggi scomparso, che mi racconto' che studiando con una ragazza che aveva fatto ragioneria, lei un giorno gli chiese:
“Ma perche' VOI dello Scientifico chiedete sempre perche'?”

Come dicevo e' solo una battuta, ma sono contento di aver fatto lo Scientifico e spero che le future generazioni possano far affidamento su un sistema formativo sempre migliore... anche in Italia.
Complimenti a chi ha letto fin qui.
