C O S T A: Concordia
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Re: C O S T A: Concordia
Luca, a me successe trent'anni fa, ero in vacanza con i miei, volevamo andare in Corsica, da Sanremo, gita in giornata, alora c'era il traghetto che partiva da lì, predettero il biglietto e poi ci accorgemmo che non avevo i documenti per espatriare, sicchè dopo aver parlato con un Ufficiale (credo il comandante) mi portarono in una stanza, penso un salottino riservato, e mi tennero lì con una hostess finchè non fummo salpati, per evitare il controllo della Capitaneria di Porto (idem per il ritorno, per quanto attiene alle autorità francesi)
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Re: C O S T A: Concordia
Fra le tante cose sconcertanti di questa vicenda ce ne sono un paio che vorrei sottolineare:
- come cavolo ha fatto la Costa a dare in mano la nave a un ******* del genere
- quanto stiano tirando per le lunghe le operazioni di recupero del carburante e di ancoraggio della nave per evitare che sprofondi.
In merito alla seconda mi vien da dire che o il commissario per l'emergenza è o un inetto, o è consigliato male, o probabilmente, entrambe!
Cmq ho l'impressione che stiano tirando la sega per fare crescere a dismisura i costi di recuperto del relitto e conseguente "ripristino ambientale" un grosso affare.
In merito alla prima mi vien da dire che l'Italia con la sua tradizione marinara subisce un danno di immagine enorme, soprattutto in relazione alla capacità di formare del personale adeguato.
Punto questo che si rialliaccia in qualche misura anche al primo.
- come cavolo ha fatto la Costa a dare in mano la nave a un ******* del genere
- quanto stiano tirando per le lunghe le operazioni di recupero del carburante e di ancoraggio della nave per evitare che sprofondi.
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Re: C O S T A: Concordia
Le varie notizie sui clandestini o sulla moldava, hanno poca rilevanza per quanto riguarda l'incidente.
Invece e' interessante notare (sulla carta nautica) le linee batimetriche che descrivono l'andamento del fondale (tipico di molte isole del mediterraneo) che va "a picco" gia' a pochissimi metri di distanza dalla costa.
Questo potrebbe aver fatto parte di una valutazione errata e superficiale del comandante.
Ecco che "l'inchino" di per se, puo' non essere un pericolo assoluto ma lo e' in relazione alle condizioni in cui viene fatto.
Ad esempio, le distanze dalle banchine in fase di manovra nei porti sono molto ridotte ma nessuno si sogna di manovrare a 15 nodi.
Invece e' interessante notare (sulla carta nautica) le linee batimetriche che descrivono l'andamento del fondale (tipico di molte isole del mediterraneo) che va "a picco" gia' a pochissimi metri di distanza dalla costa.
Questo potrebbe aver fatto parte di una valutazione errata e superficiale del comandante.
Ecco che "l'inchino" di per se, puo' non essere un pericolo assoluto ma lo e' in relazione alle condizioni in cui viene fatto.
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Re: C O S T A: Concordia
Mancano ancora molte persone all'appello e la rimozione delle 2000 e passa tonnellate di carburante potrebbe sbilanciare la nave con conseguenze imprevedibili. Penso sia questa la ragione.enzolin ha scritto:Fra le tante cose sconcertanti di questa vicenda ce ne sono un paio che vorrei sottolineare:
- come cavolo ha fatto la Costa a dare in mano la nave a un ******* del genere
- quanto stiano tirando per le lunghe le operazioni di recupero del carburante e di ancoraggio della nave per evitare che sprofondi.
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Re: C O S T A: Concordia
Enzo l'operazione è molto complessa, più di quanto si possa immaginare.enzolin ha scritto: - quanto stiano tirando per le lunghe le operazioni di recupero del carburante e di ancoraggio della nave per evitare che sprofondi.
i sub si trovano a attraversare zone allagate per poi trovarsi alla base di pozzi (quelli che prima erano corridoi), di fronte a porte di cabine sbarrate dall'altro lato da mobili, letti sedie e quant'altro e per giunta non facilmente raggiungibili perche magari si trovano sopra le loro teste e l'apertura è verso l'interno....... e cosi via.
Condivido con i "capi" il fatto di non muovere la nave finche non si trovano tutti i dispersi. Immagina cosa significherebbe per qualche superstite che sta sopravvivendo in una posizione di "comodo" vedersi rivoltare la nave rischiando di morire per mano dei soccorsi! Magari qualcuno si trova in zona cucina e sta sopravvivendo.............
Lo so sto invocando il miracolo, ma io dico che è meglio trovare prima tutti e poi si fa il resto........
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Re: C O S T A: Concordia
E' sacrosanto che rivoltino come un calzino la nave prima di dare inizio al recupero del carburante e del relitto, perchè a proposito di superstiti e dispersi mi viene un forte dubbio .... cioè che questi ultimi possano potenzialmente essere molti di +.
Si è parlato all'inizio di alcune persone che lavoravano a bordo della nave ma non regolarmente registrate come passeggeri o personale di bordo che sono state tratte in salvo... se fra le oltre 1.000 persone dell'equipaggio ce ne fosse un certo numero diciamo "in incognito" nelle lavanderie, nelle cucine, magazzini, dispense e locali tecnici che sono in zone quasi completamente sommerse nessuno puo' saperlo se non si perquisisce tutto il relitto....
Si è parlato all'inizio di alcune persone che lavoravano a bordo della nave ma non regolarmente registrate come passeggeri o personale di bordo che sono state tratte in salvo... se fra le oltre 1.000 persone dell'equipaggio ce ne fosse un certo numero diciamo "in incognito" nelle lavanderie, nelle cucine, magazzini, dispense e locali tecnici che sono in zone quasi completamente sommerse nessuno puo' saperlo se non si perquisisce tutto il relitto....
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Re: C O S T A: Concordia
desertstorm ha scritto: Enzo l'operazione è molto complessa, più di quanto si possa immaginare.
é proprio perchè l'operazione è complesa che bisogna imbragare la nave in maniera tale che non si muova e sprofondi.marcofinnista ha scritto:E' sacrosanto che rivoltino come un calzino la nave prima di dare inizio al recupero...
Secondo me molti avvoltoi stanno aspettando proprio questo per veder poi levitare i costi di recupero.
Se si mandano li quattro squadre di rocciatori trentini gli imbrigliano la nave in 12 ore e si elimina il rischio di vederla sparire negli abissi.
Altro che star li a monitorare la nave a vedere se si muove o no (con 7 sistemi diversi) e a ogni piccolo movimento interrompere le operazioni di recupero e salvataggio.
Una volta imbrigliata e fermata ci fai quello che credi.
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Re: C O S T A: Concordia
con tutto il rispetto per le quattro squadre di rocciatori trentini ma non vedo cosa potrebbero fare con una nave di 110 000 tonnellateenzolin ha scritto: Se si mandano li quattro squadre di rocciatori trentini gli imbrigliano la nave in 12 ore e si elimina il rischio di vederla sparire negli abissi.
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Re: C O S T A: Concordia
Redaelli è uno dei produttori (italiano) di cavi più resistenti del mondo, cavi da 10/15 cm di diamentro con carichi di rottura minimi fino a circa 2.000 tonnellate, non potrebbero ancorarla alla costa con due di quei cavi a poppa e a prua?
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Re: C O S T A: Concordia
Non sottovalutate la forza del mare: una cosa è tenerla ferma a mare relativamente calmo, un'altra è se vien un bel mare grosso (non ne serve manco più di tanto)......sfido a tenerla saldamente ancorata!
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Re: C O S T A: Concordia
Il problema dell'ancoraggio è che con quel peso, la nave potrebbe portarsi dietro gli scogli, ma non solo, dal momento che la nave non è attaccata con la fiancata alla parete, ma vi è uno spazio libero, se anche si ancorasse la nave agli scogli, e se gli scogli resistessero, si potrebbe verificare un'altra opzione: una forte mareggiata che non spinge la nave verso il fondale, ma le sbatte contro gli scogli, ed allora i cavi potrebbero ben poco (imaginatevi di avere un carico nel bagagliaio, non a filo dello schienale del sedile posteriore, se anche lo legate allo schienale del sedile per evitare che scivoli verso l'esterno del bagagliaio, ciò non impedirà che vada a sbattere contro lo schienale, per ancorarlo bene dovreste prima appoggiarlo allo schienale, poi legarlo)
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Re: C O S T A: Concordia
Sembra facile!!!desertstorm ha scritto:Redaelli è uno dei produttori (italiano) di cavi più resistenti del mondo, cavi da 10/15 cm di diamentro con carichi di rottura minimi fino a circa 2.000 tonnellate, non potrebbero ancorarla alla costa con due di quei cavi a poppa e a prua?
Figurati che ancora non sono riusciti a capire se i movimenti della nave sono effettivamente uno spostamento o sono dovuti a cedimenti/assestamenti strutturali sui punti di contatto con gli scogli difatti la nave poggia in maniera innaturale sugli scogli ed è quindi sottoposta a sollecitazioni non calcolate...
Sicuramente due cavi non basterebbero anzi potrebbero essere addirittura controproducenti perchè se applicati nei punti sbagliati potrebbero addirittura favorire la frattura dello scafo e siccome non è facile fare questo tipo di calcoli perchè le navi sono costruite per galleggiare...
Certi cavi poi non li trovi nella ferramenta sotto casa e neanche dal produttore... vengono costruiti soltanto su ordinazione!!!
Hai poi una pallida idea di quanto pesa un cavo da 10/15 cm di diametro?
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Re: C O S T A: Concordia
Ho letto molte critiche sul comportamento dell'equipaggio quindi voglio chiarire che, al contrario del comandante, l'equipaggio ha fatto il suo dovere fino in fondo ufficiali compresi.
Portare in salvo oltre 4000 persone di notte in quella situazione difatti non è cosa da poco e non è certamente un'azione che si può improvvisare!!!
Se l'equipaggio non avesse fatto il proprio dovere, il bilancio sarebbe stato molto più grave!!!
Non esistono gli "eroi" perchè in caso di abbandono nave ogni membro dell'equipaggio ha un compito assegnato e lo deve portare a termine difatti alcuni ufficiali e non (ad esempio commissari, medico di bordo, cuochi, camerieri...) che avevano l'incarico di assistere all'imbarco dei passeggeri sulle scialuppe e/o di verificare se ci fossero superstiti nella zona a loro assegnata, ovviamente sono scesi per ultimi. Altri ufficiali assieme ai marinai ai quali era stato affidato il comando delle scialuppe di salvataggio dopo aver scaricato a terra il loro carico sono tornati sotto bordo a raccogliere altri naufraghi....
Portare in salvo oltre 4000 persone di notte in quella situazione difatti non è cosa da poco e non è certamente un'azione che si può improvvisare!!!
Se l'equipaggio non avesse fatto il proprio dovere, il bilancio sarebbe stato molto più grave!!!
Non esistono gli "eroi" perchè in caso di abbandono nave ogni membro dell'equipaggio ha un compito assegnato e lo deve portare a termine difatti alcuni ufficiali e non (ad esempio commissari, medico di bordo, cuochi, camerieri...) che avevano l'incarico di assistere all'imbarco dei passeggeri sulle scialuppe e/o di verificare se ci fossero superstiti nella zona a loro assegnata, ovviamente sono scesi per ultimi. Altri ufficiali assieme ai marinai ai quali era stato affidato il comando delle scialuppe di salvataggio dopo aver scaricato a terra il loro carico sono tornati sotto bordo a raccogliere altri naufraghi....
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Re: C O S T A: Concordia
La mia comunque è una delle (tante) ipotesi possibili.romanodoc ha scritto:Sembra facile!!!desertstorm ha scritto:Redaelli è uno dei produttori (italiano) di cavi più resistenti del mondo, cavi da 10/15 cm di diamentro con carichi di rottura minimi fino a circa 2.000 tonnellate, non potrebbero ancorarla alla costa con due di quei cavi a poppa e a prua?
Figurati che ancora non sono riusciti a capire se i movimenti della nave sono effettivamente uno spostamento o sono dovuti a cedimenti/assestamenti strutturali sui punti di contatto con gli scogli difatti la nave poggia in maniera innaturale sugli scogli ed è quindi sottoposta a sollecitazioni non calcolate...
Sicuramente due cavi non basterebbero anzi potrebbero essere addirittura controproducenti perchè se applicati nei punti sbagliati potrebbero addirittura favorire la frattura dello scafo e siccome non è facile fare questo tipo di calcoli perchè le navi sono costruite per galleggiare...
Certi cavi poi non li trovi nella ferramenta sotto casa e neanche dal produttore... vengono costruiti soltanto su ordinazione!!!
Hai poi una pallida idea di quanto pesa un cavo da 10/15 cm di diametro?
Certo che è una cosa complessa, ci mancherebbe, ed è anche ovvio il fatto che contro le forze della natura nulla di umanamente inventato può far qualcosa!
Ma è pur vero che tra il non far nulla ed cercare di far qualcosa io scelgo la seconda
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Re: C O S T A: Concordia
Come potete leggere nell'articolo sottoriportato l'armatore vuole "intensificare gli investimenti sull’addestramento e la professionalità, revisionare in termini di sicurezza le altre cinque navi dello stesso disegno della Concordia, anche se già superano i protocolli internazionali attualmente richiesti..." come vedete non soltanto nella nostra italietta i cambiamenti in fatto di sicurezza, che hanno costo economico ed organizzativo elevato, vengono presi in attenta considerazione soltanto dopo una o più disgrazie!!!
Un'unica differenza gli americani quando ci sono di mezzo i quattrini sono molto più veloci di noi nel prendere decisioni... sicuramente qualcosa cambierà!!!
dal link http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/ ... ival.shtml
23 gennaio 2012
IL RETROSCENA
IL TIMONE a Carnival,
FRANK SBARCA A GENOVA
Genova - «IL NOSTRO gruppo è fondato su valori solidi, garantisco personalmente che ci prenderemo cura di tutte le famiglie coinvolte in questa tragedia, individuando le migliori risposte possibili alle emergenze, in tutti i sensi», conferma ufficialmente dal Doral di Miami il leader di Carnival, Micky Arison. Ma la vera notizia è un’altra. Per gestire in prima persona un evento drammatico di portata incalcolabile, sarebbe sbarcato a Genova da un paio di giorni Howard S. Frank, 69 anni, braccio operativo di Arison, secondo maggior azionista e vicepresidente del colosso mondiale delle crociere, universalmente riconosciuto come genio della finanza legata al business marittimo.
Primo artefice dell’acquisizione della genovese Costa nel 1997, con la sua visione globale del mercato Howard S. Frank ha consolidato la leadership del gruppo Usa, conquistando anche i marchi e le navi P&O, Aida, Cunard Line, Holland American Line, Ibero, Princess e Seabourn. Il braccio destro di Arison avrebbe trasformato la suite di un prestigioso hotel nella sua temporanea centrale operativa.
Difficile penetrare il muro di riservatezza alzato intorno allo sbarco a Genova del numero due di Carnival. Di certo si sa che la preoccupazione maggiore di Frank non è soltanto tutelare immagine e sostanza di Costa Crociere, gruppo leader sul mercato europeo, ma soprattutto fornire risposte immediate all’opinione pubblica americana, scossa e colpita al cuore dalla tragedia della Concordia ancor più di quella italiana. Offrire, dunque, una percezione di solidità e di tenuta aziendale. Sostenere palesemente il management interno e lanciare segnali precisi al mercato mondiale.
Piombato a Genova per prendere il timone e gestire la più drammatica e impensabile delle situazioni, Howard S. Frank avrebbe già predisposto un’agenda di lavoro scandita da decisioni e scelte rapide. Al primissimo posto, ovviamente, i rapporti con le famiglie delle vittime del naufragio e con i passeggeri della Concordia, con tutto quel che comporta in termini di risarcimenti. Al secondo, il confronto con l’imponente schiera di avvocati e le compagnie di assicurazione. E poi una serie di interventi che toccano tutti gli obiettivi strategici: l’impatto sul mondo dei media e della comunicazione, marketing e immagine, la politica e gli Usa.
Considerato un genio della finanza, Howard S. Frank si trova ad affrontare la sfida più dura. Un vero uragano, qualcosa di immensamente più devastante rispetto al pur considerevole crollo registrato nei giorni scorsi dal titolo Carnival sulle piazze di Londra e Wall Street. Per Arison, la 169ª persona più ricca del mondo con un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari nel 2011, il problema è ridurre il più possibile l’impatto negativo che la tragedia potrebbe avere sull’intera industria marittima.
C’è molto altro, dunque, nelle riflessioni che accompagnano la missione genovese di Howard S. Frank. Come tornare a legare, ad esempio, l’industria che produce denaro con l’elemento in cui opera, cioè il mare? Come interpretare un evento che da relativa emergenza s’è trasformato in dramma, con una nave già spiaggiata per gioco del destino? Possibile che queste città galleggianti possano operare con lo stesso numero di ufficiali di macchina e di coperta presenti a bordo di una nave da 500 passeggeri? Rivedere il gigantismo, apportare correzioni in corsa, intensificare gli investimenti sull’addestramento e la professionalità, revisionare in termini di sicurezza le altre cinque navi dello stesso disegno della Concordia, anche se già superano i protocolli internazionali attualmente richiesti?
Howard S. Frank è consapevole che le sue visioni e la lungimiranza non bastano più: oggi servono gesti e scelte per garantire futuro a un’industria che produce business e occupazione.
GIORGIO CAROZZI
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23 gennaio 2012
IL RETROSCENA
IL TIMONE a Carnival,
FRANK SBARCA A GENOVA
Genova - «IL NOSTRO gruppo è fondato su valori solidi, garantisco personalmente che ci prenderemo cura di tutte le famiglie coinvolte in questa tragedia, individuando le migliori risposte possibili alle emergenze, in tutti i sensi», conferma ufficialmente dal Doral di Miami il leader di Carnival, Micky Arison. Ma la vera notizia è un’altra. Per gestire in prima persona un evento drammatico di portata incalcolabile, sarebbe sbarcato a Genova da un paio di giorni Howard S. Frank, 69 anni, braccio operativo di Arison, secondo maggior azionista e vicepresidente del colosso mondiale delle crociere, universalmente riconosciuto come genio della finanza legata al business marittimo.
Primo artefice dell’acquisizione della genovese Costa nel 1997, con la sua visione globale del mercato Howard S. Frank ha consolidato la leadership del gruppo Usa, conquistando anche i marchi e le navi P&O, Aida, Cunard Line, Holland American Line, Ibero, Princess e Seabourn. Il braccio destro di Arison avrebbe trasformato la suite di un prestigioso hotel nella sua temporanea centrale operativa.
Difficile penetrare il muro di riservatezza alzato intorno allo sbarco a Genova del numero due di Carnival. Di certo si sa che la preoccupazione maggiore di Frank non è soltanto tutelare immagine e sostanza di Costa Crociere, gruppo leader sul mercato europeo, ma soprattutto fornire risposte immediate all’opinione pubblica americana, scossa e colpita al cuore dalla tragedia della Concordia ancor più di quella italiana. Offrire, dunque, una percezione di solidità e di tenuta aziendale. Sostenere palesemente il management interno e lanciare segnali precisi al mercato mondiale.
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C’è molto altro, dunque, nelle riflessioni che accompagnano la missione genovese di Howard S. Frank. Come tornare a legare, ad esempio, l’industria che produce denaro con l’elemento in cui opera, cioè il mare? Come interpretare un evento che da relativa emergenza s’è trasformato in dramma, con una nave già spiaggiata per gioco del destino? Possibile che queste città galleggianti possano operare con lo stesso numero di ufficiali di macchina e di coperta presenti a bordo di una nave da 500 passeggeri? Rivedere il gigantismo, apportare correzioni in corsa, intensificare gli investimenti sull’addestramento e la professionalità, revisionare in termini di sicurezza le altre cinque navi dello stesso disegno della Concordia, anche se già superano i protocolli internazionali attualmente richiesti?
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Re: C O S T A: Concordia
Dove? Come si chiama la pagina?gheso ha scritto: Fate una cosa: chi è iscritto a FB faccia un salto sulla pagina dei "naviganti" Costa: forse impareremo tutti qualcosa in più
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Re: C O S T A: Concordia
Quoto e non solo al comando di una nave...desertstorm ha scritto:Come ho gia risposto a Ludovica se fosse cosi e la compagnia incoraggiava,gripen ha scritto:Mi sa che aveva detto bene L.a.t. fin da subito: la compagnia non solo sapeva ma "incoraggiava" pure le "bravate"...
Schettino aveva il DOVERE morale e giuridico di NON eseguire quella manovra,
e semmai gli fosse stato imposto doveva RIFIUTARE la condotta della nave
...eseguendo si è assunto la responsabilità delle sue azioni!
Gli ordini sbagliati non si eseguono !!
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Re: C O S T A: Concordia
Se ha bevuto perché non è stato rilevato nell'esame tossicologico? Che senso aveva farlo dopo se non si poteva trovare l'alcol?avvosaab ha scritto:Il "comandante", secondo la "ballerina" Lituana, aveva bevuto tanto (almeno così dice lei)
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... -28449902/
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Re: C O S T A: Concordia
Questo spiegherebbe molte cose.avvosaab ha scritto: Adesso è anche venuto fuori che la costa aveva chiamato una società di Savona esperta nelle riparazioni d'urgenza, verso le 23,00 per recarsi sul posto e vedere cosa si poteva fare (forse volevano tapare 70 mt di falla con degli asciugamani?).
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Ora: Saab 900 Turbo 16 MY88, Saab 9000 Aero MY95, Saab 9-3NG Vector MY03, Saab 9-3OG Aero MY01.
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Re: C O S T A: Concordia
Anche secondo me, anche solo come danno di immagine, titolo del valore in borsa. Sempre che anche questo non sia tutto pensato e fatto apposta, ma non credo.ecodrive ha scritto: Costa da questo disastro non ci guadagnerà nulla, anzi......
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